Elogio (e traumi) di una principessa Disney

Alzi la mano chi non ha una principessa Disney preferita.
(Su, non siate timidi, voi uomini là in fondo, lo so che anche qualcuno di voi ce l’ha.)

Sono cresciuta con tonnellate di cartoni Disney, e se questo da un lato mi ha provocato qualche difficoltà nell’accettare che forse nella vita reale non tutte le mie azioni devono essere accompagnate da un’allegra canzoncina che sottolinei il mio stato d’animo, dall’altro ha reso la mia infanzia decisamente piena di ricordi memorabili.
Come le volte in cui mia sorella (ciao Francy, no tranquilla non sparlo mai di te in questo blog) mi obbligava a saltare la drammatica morte di Mufasa ne “Il Re Leone”, causa valle di lacrime incontrollabile, oppure il nostro ballettino e il duetto sulle note de “Il mondo è mio”. Giggggi ed Anna, fatevi da  parte! E le maratone Disney con le amiche? Ehm, si ok, forse non ero già più esattamente una bambina…

Ma tra tutti i cartoni animati ce n’è stato uno che, a furia di guardare e riguardare, ho finito per consumare (e non solo in senso metaforico, dato che sono riuscita a distruggere il nastro della videocassetta): La Bella e la Bestia.
Ammetto che forse non è un grande colpo di scena. Insomma, sono finita a fare la redattrice in una casa editrice, cosa vi aspettavate?

Belle non è come le altre classiche principesse. Niente nobili origini, vive in un paesino che le sta stretto, ha un libro sempre in borsa ed è desiderosa di avventure, non di un principe. Hai avuto vita facile con me cara Belle, mi hai conquistata già dopo i prime cinque minuti!
E poi arriva Lui, la Bestia, colui che ha alzato sensibilmente le mie aspettative su qualsiasi ragazzo abbia mai incontrato. Certo, non il tipo ideale magari: un po’ peloso, con una maledizione da sconfiggere e un caratteraccio, ma poi…

Bestia: «Non mi sono mai sentito così prima d’ora, devo fare qualcosa per lei! Ma cosa?».
Tockins: «Ci sono le solite cose: fiori, cioccolatini, promesse che poi non manterrete».

E invece no. Decide di regalarle una libreria. Una libreria.

Libreria Bella e la Bestia
Fu così che la mia infanzia e tutta la mia futura adolescenza furono irremediabilmente segnate. Ho passato gli anni successivi a sognare che qualcuno mi regalasse una libreria, o meglio QUELLA libreria. Perchè nessuno ci ha mai pensato? E perchè in camera mia non ho una scala per arrampicarmi a prendere i libri che sono troppo in alto e da cui posso lanciarmi canticchiando? Insomma è stato un trauma. Sono stati anni difficili, ma sono felice di comunicarvi che è un tunnel da cui sto uscendo, e sto piano piano rinunciando all’idea.

Anche se c’è una cosa che non mi ha mai convinto fino in fondo. Scusa Adam, ma io ti preferivo quando eri Bestia.

La Bella e la Bestia

~Martina

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